Un insegnante appassionato di Subbuteo
“Se pensate che una classe possa far felice un prof solo perché risponde positivamente alle interrogazioni, vi sbagliate.
Una classe potrebbe far felice il prof anche se gli regalasse qualcosa del Subbuteo. Magari il set Stadium edition. Uno dei set più ambiti dai collezionisti di Subbuteo.
Questo, comunque, è realmente successo in provincia di Milano, a Trezzo sull’Adda, all’ITC Jacopo Nizzola, al prof. Cappuccio. Il quale, per scherzo, ha raccontato in una pausa didattica della sua passione per il Subbuteo, dei tornei giocati in giro per il nord Italia e dei viaggi della “speranza” a Firenze o Torino dove esiste il negozio “Subbuteo lab” con i prodotti venduti da Daniele Mancuso. Bene. Scommessa vuole che il prof Cappuccio, interista sfegatato ma pessimista, promettesse ai suoi alunni della 5B di portarli a cena fuori se l’Inter avesse fatto risultato a Barcellona, in Champions League, così come predetto dall’ottimista Valerio, un alunno, appunto, della 5B. Così è avvenuto. L’Inter ha pareggiato e la 5B ha vinto la cena. I ragazzi, però, non volevano far pagare al prof il conto, nonostante lo prevedessero i termini della scommessa. Il prof Cappuccio, però, irremovibile ha mantenuto la parola e ha pagato la scommessa. Ma gli alunni hanno pensato al jolly. Quella Stadium editionche il prof da tempo desiderava farsi regalare dalla moglie. Già la moglie, collega di scuola del prof e facilmente raggiungibile dai ragazzi della 5B. A lei la busta chiusa coi soldi e la dedica. Al prof l’impagabile felicità per il gesto dei suoi alunni e il possesso della Stadium edition. Bravi Aicha, Gabriele, Lara, Daniel, Mirko, Cristian, Valerio, Lorenzo, Greta, Mirko, Giorgia, Gabriele, Xhoi, Marco, Gabriele, Mattia, Francheska, Dennis, Federico, Riccardo, Aurora, Gabriele, Alessandro, Samuel e Alyssa.
A sentire il prof. Cappuccio i ragazzi meritano rispetto, soprattutto, per quanto hanno prodotto in termini di comportamento e profitto. Evitati gli estremi per una eventuale corruzione?”

Ringraziamo Francesco Cappuccio per la foto concessa e per averci raccontato questa bella storia!